Dolonne (Courmayeur), col d’Arp, col de la Youlaz, col Berrio Blanc, mont Fortin, col Chavannes, col de la Seigne, rif. Elisabetta, lac Combal, Arp Vieille, arête du Mont-Favre, lac Chécrouit, rif. Maison Vieille/col Chécrouit, praz Neyron, plan Chécrouit, Dolonne. Su sentiero ad alta quota con panorami splendidi.
finish:
distanza:
dislivello:
durata:
Dolonne
38 km
2600 D+ / 2600 D-
11h30'-14h30' / 7h45'-8h30'
difficoltà:
qualità:
quota max:
terreno:
2820 m (c. Berrio Blanc)
snt 85%, sci 3%, str 12%
La cresta che separa la Val Veny dal territorio di Pré Saint Didier e La Thuile è percorsa da un sentiero militare, tanto ardito quanto panoramico. Tratti in cresta si alternano a tratti in traverso, offrendo una grande varietà di ambienti e inquadrature sempre diverse sul Monte Bianco e le altre cime.
Questo itinerario, molto lungo e suggestivo, combina il sentiero in cresta con il percorso principale della Val Veny. In gran parte coincide, quindi, con i percorsi di TMB, UTMB® e Gran Trail Courmayeur.
Il giro inizia da Dolonne, con la lunga salita al col d’Arp (2571 m) e al Col de la Youlaz (2661 m). Prosegue sul sentiero militare in cresta verso Mont Fortin (2755 m). Su ampi prati, punteggiati di laghetti, giunge al Col Chavannes (2598 m), da cui scende in Val Veny e prosegue verso il Col de la Seigne (2510 m). Scendendo sul sentiero del TMB, passa dal rifugio Elisabetta (2197 m) e continua nel sottostante pianoro del Combal (1954 m). Segue la salita all’Arp Vieille e alla arête du Mont-Favre (2442 m). Qui comincia la “balconata della Val Veny”, che in saliscendi giunge al col Chécrouit (1952 m). Scendendo in parte su piste da sci e in parte su sentiero, il giro si conclude a Dolonne.
Per gli escursionisti. Un giro non difficile, ma con una grande varietà di ambienti e un lungo tratto ad alta quota, che presuppone esperienza, buona preparazione e l’attrezzatura per far fronte a repentini cambiamenti del tempo e condizioni climatiche dure (freddo e vento).
Per i trail runner. Probabilmente, il più bello di tutti i giri di Courmayeur! Non a caso, condiviso da varie gare importanti.
Caratteristiche tecniche.
Percorso impegnativo per la lunghezza, ma non dal pdv tecnico.
La difficoltà maggiore consiste nella quota elevata di lunghi tratti. Infatti, per quasi 5 km, tra il col de la Youlaz e Mont Fortin, il sentiero si mantiene oltre i 2700 m di quota, con punte oltre i 2800 m.
Il giro si svolge 85% su sentiero e 15% su strade sterrate e piste da sci. Ben tracciato e segnalato, ad eccezione di un breve tratto tra il col Chavannes e col de la Seigne.
Presenta una salita lunga (verso il col d’Arp) e varie salite corte, ad alta quota. Ma uno dei punti più critici è al km 26, dove comincia la salita alla cresta del Mont Favre. E, dopo tanta strada fatta, 400 D+ possono tagliare le gambe!
Aspetti panoramici.
Percorso magnifico per l’ambiente e assolutamente impareggiabile per gli scorci sulla catena del Monte Bianco e, più in lontananza, sul Rutor. Bellissimi anche i continui cambi di scenari e ambienti.
Utilità in allenamento trail running.
Ideale per la preparazione di trail lunghi in alta montagna, di skymarathon e di endurance.
Altre informazioni
- quota media: 2250 m
- rapporto dislivello/distanza: 6,8%
- n.salite: 6 (1L + 1M + 4C)
- passaggi difficili/pericolosi: sì (traversi su nevai possibili a giugno/inizio luglio)
- tratti incerti: sì (tra col Chavannes e col de la Seigne)
- senso marcia preferibile: quello indicato
- punti appoggio/ristoro: rif. Elisabetta, rif. Maison Vieille
- punti rifornimento acqua: rif. Elisabetta, Lex Blanche, rif. Maison Vieille
- periodo consigliato: inizio luglio – fine settembre
- attrezzatura escursionistica: normale da escursionismo (utili i ramponcini a fine giugno-inizio luglio), cambio (calze, maglia), sacco rifugio, lampada frontale
- attrezzatura trail running: normale da trail running (utili i ramponcini a fine giugno-inizio luglio)
- modalità escursionistica: difficoltà E, fattibile in 2 giorni (11h30-14h30), con possibilità di pernottamento al rif. Elisabetta
- comuni/stati attraversati: comuni di Courmayeur, Pré-Saint-Didier, La Thuile
- segnaletica: 1A, 10, Sn, 12, 6, TMB, AV2, 5B, 5A
- copertura rete mobile: molto discontinua sulle creste, assente nel tratto ad alta quota, tra col d’Arp e col Chavannes (ril. 07/2022)
Descrizione
1. Dolonne – Col d’Arp (2571 m) – Col de la Youlaz (2661 m)
7,8 km / 1450 D+ / 3h30′-4h00′ / 2h20′-2h40′
1 salita lunga
Dai parcheggi di Dolonne dirigersi all’estremità S del paese, nei pressi della ex-Sorgente Vittoria (fontana).
Prendere il sentiero segnavia n.1A, che sale nel bosco e per prati fino a incrociare una strada sterrata in salita da Sx (nei pressi dell’alpeggio di Arpettaz). Proseguire per 2 km su strada sterrata, seguendo le numerose frecce gialle e le targhette del Tor des Geants®. Si superano numerosi tornanti, senza possibilità di scorciatoia. Uscita dal bosco, la strada compie una curva verso Sx. Dove presenti, si prendono alcune scorciatoie, e dove la strada prosegue verso Dx, in direzione di un alpeggio, la si abbandona e si segue il sentiero che sale a tornanti. Più sopra, il sentiero si addentra nel vallone d’Arp per ca 1 km (molte frecce gialle). Al termine, una rampa di tornanti porta rapidamente al col d’Arp (2571 m).
Guardando l’altro versante, non scendere nel vallone a Sx (segnavia n.13, La Thuile), ma prendere il sentiero a Dx, che sale in obliquo per ca 1 km, al col de la Youlaz o Youla (2661 m) e al primo assaggio di una scorpacciata di Monte Bianco!
2. Col de la Youlaz – Mont Fortin (2755 m)
4,7 km / 400 D+ / 310 D- / 1h40′-2h00′ / 1h00′-1h15′
3 salite corte + 2 discese corte
Dal colle, non scendere in Val Veny, ma prendere sul versante opposto (Vallon de la Youlaz) il sentiero che scende in traverso su pietrisco sul lato Dx. Si aggira un costone e, con alcuni tornanti su pendio erboso, si sale in cresta (2808 m). Il sentiero prosegue tenendosi in parte sul filo di cresta e in parte sul versante Youlaz, alternando tratti su terriccio, pietraia e roccette. Si aggira una cima sul lato Val Veny e si scende a un colle (col de Charmonts, 2781 m). Si prosegue con un suggestivo traverso in salita sul fianco S del Mont Favre (possibile presenza di nevai). Si giunge così al col du Berrio Blanc (2818 m), dove ci si affaccia sul Vallon des Chavannes.
Si sale in traverso su erba e terriccio e si prosegue a saliscendi in cresta, con a Dx il versante Val Veny, roccioso e a strapiombo, e a Sx il versante Val Chavannes, erboso e digradante. Si giunge così sulla cima ampia e piatta del Mont Fortin (2755 m), su cui sorgono i ruderi di un fortino militare di epoca sabauda (superbo panorama del Monte Bianco).
3. Mont Fortin – Col Chavannes (2598 m)
3,4 km / 80 D+ / 220 D- / 1h00′-1h30′ / 0h35′-0h40′
1 discesa corta
La cresta prosegue in direzione OSO. Dopo 100 m, ignorare il sentiero n.9, che scende a Dx (direzione Combal), e prendere il sentiero n.10 alla sua Sx, che scende dolcemente nel Vallon des Chavannes, eroso dall’acqua piovana. Giunti ad un altopiano erboso con un laghetto, si prosegue con piccoli saliscendi alla base del fianco S del Mont Percé. Superato un altro laghetto, si punta verso O, in direzione del col Chavannes. Il sentiero prosegue in piano e poi in leggera salita, congiungendosi poco prima del colle con la strada sterrata che sale da La Thuile.
4. Col Chavannes – Col de la Seigne (2510 m)
3,4 km / 130 D+ / 220 D- / 1h10′-1h30′ / 0h40′-0h50′
1 discesa corta + 1 salita corta
Dal col Chavannes, seguire l’indicazione sul cippo di pietre e prendere il sentiero che scende verso Dx in Val Veny. All’inizio si percorrono due ripidi tornanti su terriccio e roccette (delicato), poi si continua in obliquo verso NE. Giunti su uno stretto pianoro, il sentiero compie una curva verso Sx e prosegue in direzione OSO. Ad un bivio senza segnalazioni, non seguire il sentiero principale della AV2 (n.11), che scende a Dx. Invece, proseguire sul pianoro quasi in piano su tracce di sentiero su erba e pietraia (sn, ometti).
La traccia prosegue verso O per 1,5 km, con saliscendi e traversi su detriti e sfasciume (possibili nevai). Prima del colle, si compie un percorso ad arco da Sx a Dx su terreno detritico ed erboso, talvolta con più tracce e talvolta senza, ma senza possibilità di sbagliare direzione. Dopo aver superato alcuni solchi di scioglimento dei nevai, si giunge all’ampio col de la Seigne, con un enorme cippo di pietre, di stile francese.
Il panorama dal colle è notevole, ma la vista dal tratto di percorso che lo precede offre scorci delle cime del Monte Bianco di un’imponenza quasi himalayana.
5. Col de la Seigne – Lex Blanche/Rifugio Elisabetta (2141 m)
3,3 km / 380 D- / 0h45′-1h00′ / 0h25′-0h30′
1 discesa media
Dal col de la Seigne si segue la larga mulattiera del TMB, che all’inizio scende su solchi di erosione dovuti allo scioglimento dei nevai. Si prosegue sul fianco Dx di un costone e si passa alla Sx della Casermetta de la Seigne. Superate alcune ondulazioni, si giunge al fondo del vallone, dove si supera un ponte (2290 m).
Si continua su strada sterrata, che scende più dolcemente per altri 0,8 km sul lato SxOr del vallon de la Lex Blanche. Si prosegue per un altro km fino al termine di un vasto altopiano alluvionale, dove si trova un gruppo di baite a Sx, 50 m sotto al rif. Elisabetta (fontana a Sx).
6. Lex Blanche – Lac Combal (1950 m)
2,9 km / 200 D- / 0h35′-0h45′ / 0h15′-0h20′
1 discesa corta
Nei pressi delle baite diroccate, non continuare a Sx, ma prendere il sentiero che procede al bordo del pianoro e si porta sull’altro lato, dove incontra il sentiero dell’Alta Via 2. Prendere il ramo Sx, che si affaccia sul sottostante pianoro del Combal. Il sentiero compie una curva verso Sx e scende, tenendosi sul lato Dx. Giunto sul piano, si congiunge con la strada sterrata da Sx, che scende dal rif. Elisabetta.
Seguire la sterrata, che percorre la piana e nel tratto finale si porta alla Dx del lago del Combal. Dopo ca 2,0 km la si abbandona in corrispondenza di un bivio, segnalato da un cippo con indicazioni.
7. Lac Combal – Col Chécrouit/Rifugio Maison Vieille (1952 m)
7,1 km / 500 D+ / 530 D- / 2h00′-2h30′ / 1h15′-1h30′
1 salita media + 1 discesa media
Dal cippo salire a Dx, seguendo le indicazioni dell’Alta Via 2 e del TMB. Dopo alcuni tornanti il sentiero entra in una valletta e tocca l’alpeggio di Art Vieille Dessus (2303 m). Con un lungo traverso in salita raggiunge uno slargo sulla cresta del Mont Favre (Arête du Mont Favre, 2442 m), fantastico balcone sul Monte Bianco. Dopo una breve discesa, il sentiero compie un lungo traverso verso NE e prosegue in saliscendi, intercalato a discese più evidenti (la cosiddetta “balconata della Val Veny”).
Lungo il percorso si superano due ripiani e si passa a fianco di due laghi: il minuscolo Lac des Vesses (2322 m) e il lac Chécrouit (2151 m).
Nell’ultima parte, si incrociano gli impianti e le piste da sci della Val Veny, cui segue una agevole e veloce discesa al col Chécrouit e al rif. Maison Vieille.
8. Col Chécrouit/Rifugio Maison Vieille – Dolonne (1199 m)
4,5 km / 750 D- / 1h00′-1h30′ / 0h25′-0h35′
1 discesa lunga
Seguendo le indicazioni del TMB, si scende per sentiero fino alla strada sterrata che porta al rif. Randonneur du Mont Blanc e a Praz Neyron (1916 m). Presso la partenza della seggiovia Dzeleuna si riprende il sentiero del TMB, che taglia due tornanti della sterrata. Ancora su sterrata (in realtà, una pista da sci), si scende a Plan Chécrouit.
Passando tra l’arrivo della funivia di Courmayeur e l’arrivo della cabinovia da Dolonne si trova l’indicazione del sentiero n.5A per Dolonne. Il sentiero scende ripido nel bosco, con stretti tornanti e rientra a Dolonne nei pressi dello skilift.
Accesso
IN AUTO
Da Courmayeur, alla rotonda di piazzale Monte Bianco, imboccare la strada per Dolonne. Dopo aver attraversato la Dora, la strada prosegue in salita verso Sx. Al primo bivio dopo il ponte, prendere invece a Dx verso il Courmayeur Sport Center. Dopo 200 m, lasciare l’auto nell’ampio parcheggio del mercato a Dx, o in uno dei parcheggi successivi, più piccoli, nei pressi dello Sport Center.
CON MEZZI PUBBLICI
Dal piazzale Monte Bianco o dal Municipio di Courmayeur, prendere l’autobus navetta per Dolonne e in 8′ scendere al capolinea.